"Il microbo

è niente.

Il terreno è tutto"

Claude Bernard (Fisiologo) 1813-1878

Ogni cellula è immersa in una matrice, nota come tessuto connettivo o matrice extracellulare, costituita da proteine, collagene e acqua gelificata. Poiché i vasi e i nervi non penetrano la membrana cellulare, l’apporto di nutrienti e il drenaggio delle tossine sono infatti operati dal tessuto connettivo, che oltre a svolgere funzioni strutturali ha anche ruoli determinanti sulle funzioni vitali delle cellule.

Se paragoniamo la matrice extracellulare ad acqua, e le nostre cellule ai pesci in essa immersi, possiamo intuire che quanto più l’acqua è pulita e limpida, tanto migliori saranno i metabolismi cellulari, la vitalità dell’organismo e la qualità della vita.

Già Louis-Claude Vincent, nel 1960, chiamò tale ambiente “Terreno Cellulare” e sviluppò un primo metodo in grado di misurarne le caratteristiche da un punto di vista elettrochimico. Tale ambiente è anche noto come “Terreno biologico umano”, “Matrice extracellulare” o “sostanza fondamentale”.

Dalla qualità di questo “Terreno” dipendono gli scambi metabolici cellulari, l’approvvigionamento di nutrienti alle cellule e l’eliminazione di prodotti di scarto derivati dall’attività cellulare stessa, ed in definitiva la salute ed il benessere della persona.

"La vita della cellula è controllata dal suo ambiente fisico ed energetico e non dai suoi geni"

Bruce Lipton (Biologo cellulare) 1944

Se questo è pulito ed energeticamente equilibrato, esse godranno di un efficiente apporto di nutrienti, una buona vitalità, una notevole capacità di autorigenerarsi e guarirsi.

Al contrario, un ambiente squilibrato, ossidato ed elettrochimicamente sbilanciato, carico di tossine, causerà un progressivo indebolimento delle cellule fino alla comparsa di disturbi cronici e disfunzioni più o meno gravi.

Per determinare la qualità del Terreno Cellulare, si ricorre alle analisi dei principali parametri elettrochimici dei tre principali fluidi presenti nell’uomo: il sangue, la saliva e l’urina.

Dalle misurazioni effettuate con il dispositivo ATC 330 (Analisi Terreno Cellulare), si ottengono le coordinate del terreno biologico da cui, tramite l’utilizzo di un sofisticato software, si ricavano le informazioni riferite all'orientamento delle condizioni di salute del soggetto in esame. In altre parole, tali coordinate sono l'espressione elettrochimica del terreno organico in quel preciso momento.

Successive misurazioni sullo stesso soggetto, comparate alla curva teorica di buona salute in relazione alla età, forniranno una curva di andamento delle condizioni di benessere.
Questa metodica di analisi, ripetibile e comparabile, permette di collocare la Bioelettronica nel settore delle terapie complementari funzionali o precliniche. Si tratta di un enorme campo di applicazione, spesso trascurato dall'approccio medico, e di uno strumento validissimo per la valutazione dell’efficacia dell’intervento terapeutico.

Alfred Pischinger (Medico istologo) 1899-1982

“Tutte le funzioni sono controllate a livello del mesenchima molle che è distribuito in modo continuo in tutto l’organismo ed è organizzato in modo molto complesso. [...] La sua sfera di azione è il liquido extracellulare [...]

Il sistema fondamentale, o mesenchima, che compone l’organismo umano per l’80%, ha funzioni di Protezione e Nutrizione e controllo per tutte le cellule dell’organismo e per questo viene anche chiamato matrice.
La matrice rappresenta il collegamento tra il sistema capillare e le cellule parenchimali, con collegamenti con il sistema ormonale, linfatico ed il sistema nervoso autonomo.”

Arpamed s.r.l. - ATC 330 - Terreno Cellulare
Arpamed s.r.l. - ATC 330 - Terreno Cellulare
Arpamed s.r.l. - ATC 330 - Terreno Cellulare

Giuseppe Calligaris (Medico neurologo) 1876-1944

“La medicina di domani tenderà a diagnosticare la malattia nella fase iniziale, quando cominciano i primi disturbi funzionali, che è come dire nella fase preanatomica, preclinica o presintomatica. In tal modo la medicina preventiva prenderà il sopravvento su quella curativa.”

Charles Darwin (Biologo) 1809-1882

“A mio parere, il più grave errore che ho commesso è non aver dato sufficiente peso all’azione diretta dell’ambiente, indipendentemente dalla selezione naturale.”

Nijhout (Ph. D. Harvard University) 1990

“Quando viene richiesta l’attività di un gene, è un segnale proveniente dall’ambiente, e non una proprietà derivante dal gene stesso, che attiva l’espressione di quel gene.”