L’idea che l’ambiente potesse influenzare le cellule che vivono al suo interno, ha radici molto antiche. Lo stesso Darwin, dopo avere formulato la sua teoria evoluzionistica basata sulla selezione naturale se ne rese conto, come scrisse nella lettera a Moritz Wagner nel 1888.
Nei primi anni del 1900 si susseguirono molti studi ad opera di Laville, Von Brehmer, Szent-Gyòrgyi e molti altri, relativi alle micro-correnti cellulari e alle catene respiratorie delle cellule in relazione ai gradi di acidità ed ossidazione del pH dal sangue.
Nel 1940, l’ingegnere francese L.C. Vincent, indipendentemente dagli studi effettuati dai suoi predecessori, mise a punto una tecnica per la determinazione dei parametri elettrochimici dei fluidi principali del corpo umano, al fine di determinare la predisposizione a determinate malattie. Da tali studi, confermati da statistiche locali ed estere, giunse, dopo 10 anni di ricerche, alla scoperta dei 3 parametri bioelettronici (pH, rH2, ρ) per la classificazione di ogni sostanza acquosa e mise a punto il primo strumento in grado di eseguire tali misurazioni.
Vi era tuttavia una elevata variabilità delle misure, con enormi problemi di calibrazione degli elettrodi che rendevano le misurazioni poco difficoltose e poco affidabili.
Dal 1952 al 1953, in Libano, ottenne molto velocemente importanti successi in numerosi villaggi in preda a epidemie, riuscendo a stabilire che l’acqua dotata di particolari caratteristiche elettrochimiche era in grado di arginare rapidamente il diffondersi delle epidemie.
A seguito di questo successo il Presidente dell'Ordine dei Medici, permise a Vincent di fare misurazioni bioelettroniche su più di 2000 soggetti ricoverati negli ospedali. Dal 1955 al 1960, presso la scuola di Antropologia di Parigi, sviluppò le sue osservazioni e le sue teorie. Negli anni successivi ricevette numerose conferme da lavori condotti da eminenti ricercatori e docenti universitari di varie nazioni fra i quali va citato J. Kemeny dell'università di Budapest.
Dopo più di 60.000 misurazioni realizzate in Francia e soprattutto in Germania, estendendo il principio di misura al sangue, saliva ed urina dei malati, Vincent offrì nel 1972 un nuovo approccio globale alla misura del Terreno biologico, che si fondava essenzialmente su considerazioni di tipo energetico.
Dal 1980 vennero sviluppati i primi dispositivi in Germania. Gli elettrodi erano costosissimi e molto difficili da pulire dopo le misurazioni. I depositi spesso alteravano in modo significativo le successive misurazioni, rendendo molto instabili i valori ottenuti.
Negli anni seguenti, in Germania ed in Italia vennero sviluppati i primi software per l’elaborazione dei dati e studiati dispositivi più compatti, dotati di sonde multi parametriche, continuando la ricerca su migliaia di casi, ed osservando sempre una forte instabilità delle misurazioni da imputare ad elettrodi non sufficientemente precisi e sensibili.
Abbandonata alla fine degli anni 80, per le troppe difficoltà tecniche nell’eseguire misurazioni stabili, nel 2010 lo studio viene ripreso in Italia, da un team coordinato di medici, ingegneri e produttori di elettrodi ad alta precisione. Dopo anni di ricerche, centinaia di prove su diverse tipologie di elettrodi, e nuovi algoritmi di calcolo, nasce il dispositivo ATC330, dotato di altissima precisione nelle misure e corredato da un software automatico molto efficiente, che in pochi secondi è in grado di fornire tutti i risultati ottenuti dalle misurazioni.
Caratteristiche innovative del dispositivo ATC 330:
Cella di misura con ridotte quantità di liquido richiesto per l’analisi (< 1 ml).
Cella di misura termostatata a 37 °C, per evitare shock termici dei fluidi inseriti.
Elettrodi alta precisione e stabilità.
Calibrazione semiautomatica, semplice e rapida.
Elettrodo redox al platino vetrificato senza usura o necessità di manutenzione.
Pulizia semiautomatica della cella di misura, senza smontaggio manuale dello strumento.
Nuovo software con algoritmi di calcolo aggiornati, ampliati, ed elaborazione immediata dei risultati.
Nuovi indici energetici riferiti a particolari logge corporee, diatesi di Menetrier e suggerimento automatico dei principali integratori utili al riequilibrio dell’organismo considerando l’analisi specifica sul soggetto in esame.
Analisi cronobiologica del bioritmo renale al fine di determinare gli equilibri acido-base nell’arco della giornata e l’attivazione renale durante l’attività quotidiana.
Ridotte dimensioni del dispositivo che lo rende facilmente trasportabile per esami a domicilio.
Possibilità di eseguire l’analisi del Terreno cellulare anche senza prelevare il campione di sangue, per operatori non sanitari.
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